venerdì 6 giugno 2014

L’importanza di conoscere la propria Composizione Corporea - Dott. Luca Schinoppi Biologo Nutrizionista

Il concetto di tessuto magro, introdotto verso l’inizio del XX secolo, ha aperto la strada allo sviluppo di tecniche atte alla valutazione della composizione del corpo umano. 

Nel XIX secolo, è stata stabilita poi la composizione chimica dei tessuti umani e del sangue, nel secolo successivo sono stati introdotti i concetti di compartimento di fluidi corporei e quello di bilancio metabolico fino ad arrivare ai nostri giorni con i progressi della tecnologia soprattutto della fisica medica, che hanno permesso di sviluppare numerose tecniche di analisi corporea, dalla più semplice bioimpedenzometria alle più complesse TAC, DEXA e Risonanza Magnetica Nucleare.

Alla base della composizione corporea ci sono due parametri facilmente misurabili, peso ed altezza dell’individuo che già da sole possono fornire molte informazioni sulla crescita dei bambini e sullo stato di salute dell’adulto. 

La ricerca di collegamenti tra questi due parametri in relazione alla durata probabile e alla qualità della vita sono state molte, fra questi un indice molto usato per la sua buona predittività e per l’estrema facilità di calcolo è il BMI (Body Mass Index) o IMC (Indice di Massa Corporea), che rappresenta il rapporto tra il peso in kg e il quadrato dell’altezza in metri. 

Tale valore è indipendente dal sesso e i parametri che lo contraddistinguono sono: IMC ≤ 18,5 sottopeso, IMC compreso tra 18,5 e 24,9 normopeso, IMC compreso tra 25 e 29,9 Sovrappeso, IMC compreso tra 30 e 34,9 Obesità di I grado o obesità grave, IMC compreso tra 35 e 39,9 Obesità di II grado o obesità moderata e IMC ≥ 40 Obesità di III grado o obesità gravissima. È chiaro che rappresenta solamente una prima valutazione dell’individuo per cui in molti casi resta uno strumento molto utile, ma in altri i dati non sono attendibili ( come ad esempio uomini di bassa statura e molto muscolosi). 

Sebbene l’IMC non sia un indice accurato della composizione corporea, esso è correlato molto bene alla presenza di massa lipidica (FM: Fat Mass, massa grassa o alipidica) e tale correlazione è stata studiata utilizzando il metodo della bioimpedenza. Nella pratica comune, uno dei problemi posti dall’IMC è dato da soggetti muscolosi che possono avere un IMC più elevato di 25 kg/m² ma senza che ciò implichi un eccesso di massa lipidica. Da qui ecco l’esigenza di aumentare l’accuratezza della valutazione utilizzando il metodo della bioimpedenza o in alternativa la misurazione della plica tricipitale e delle circonferenze toracica, della vita e dei fianchi.

La valutazione della massa corporea magra e grassa presenta un notevole interesse, in quanto l’attività metabolica di un individuo è essenzialmente legata alla massa magra e la quantità d’adipe è molto più variabile della massa magra tra individui diversi e correlata soprattutto ad aspetti negativi, sia a fini estetici ma soprattutto a fini metabolici, infatti mentre la prima è responsabile della maggior parte del consumo energetico e del metabolismo, la seconda pur mantenedo notevoli depositi di energia, è responsabile di molti quadri infiammatori definiti silenti, a causa della produzione continua di molecole infiammatorie alla base di moltissime patologie o scompensi metabolici. Per questo è importante conoscere la propria composizione corporea, sia ascopo epidemiologico sia come aiuto clinico.


Dott. Luca Schinoppi

Biologo Nutrizionista
Iscrizione Ordine Nazionale dei Biologi n. AA_068440








Bibliografia: 

- World Health Organization – BMI classification 

- Kanazawa M, Yoshiike N, Osaka T, Numba Y, Zimmet P, Inoue S. Criteria and classification of obesity in Japan and Asia-Oceania in Asia. Pac J Clin Nutr, 11 Suppl 8, dicembre 2002, pp. S732–S737. DOI:10.1046/j.1440-6047.

- Bei-Fan Z. Predictive values of body mass index and waist circumference for risk factors of certain related diseases in Chinese adults: study on optimal cut-off points of body mass index and waist circumference in Chinese adults in Asia. Pac J Clin Nutr, 11 Suppl 8, dicembre 2002, pp. S685–93. DOI:10.1046/j.1440-6047.

- Arienti G. Le Basi Molecolari della Nutrizione. Ed. Piccin 2003.



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