lunedì 30 giugno 2014

L’Antropometria nella Valutazione dello Stato di Nutrizione - dott. Luca Schinoppi

Proseguendo il discorso intrapreso nel precedente articolo, all’interno di una Valutazione dello Stato di Nutrizione di un individuo non possono mancare alcune misurazioni classiche, come quella delle varie circonferenze e della plicometria, o in alternativa a quest’ultima, la bioimpedenziometria. 

La Misura delle circonferenze

Nell’adulto la circonferenza della vita (misurata in posizione eretta e senza trattenere il respiro, nel punto che corrisponde alla “vita naturale”, ossia alla minore circonferenza del tronco) è considerata un importante indice, non tanto dell’esistenza di un sovrappeso, quanto soprattutto delle possibili complicanze del sovrappeso stesso. 

La rilevazione di questa misura è relativamente semplice, anche se il suo significato dipende molto dall’esatta collocazione del sito di misurazione. Si stima che valori della circonferenza della vita pari o superiori a 88 cm nella donna e a 102 cm nell’uomo siano fortemente associati ad un aumento del rischio di numerose patologie considerate complicanze metaboliche dell’obesità, soprattutto associate ad eventi cardio-vascolari avversi, proprio per questo negli ultimi anni tali valori sono forte oggetto di discussione tra le varie Società Scientifiche Internazionali e l’Organizzazione Mondiale della Sanità stessa, arrivando ad abbassare tale soglia: 80cm per le donne e 94 per gli uomini.

Questa associazione è spiegata dal fatto che la circonferenza della vita rappresenta un valido indice della distribuzione del tessuto adiposo in sede viscerale, ed è quindi in grado di fornire utili indicazioni sulla topografia del grasso corporeo: quest’ultimo aspetto viene considerato più significativo della stessa quantità assoluta di massa grassa.



Figura 1. Misurazione delle circonferenze.



Le circonferenze permettono una valutazione della distribuzione del tessuto adiposo sottocutaneo. 

La circonferenza del braccio (CB), si effettua sul punto medio del braccio non dominante. 

Il soggetto è in posizione eretta col gomito flesso di 90°: si localizza il punto medio di una linea tracciata tra il margine laterale del processo coraco-acromiale della scapola e il margine inferiore del processo olecranico dell’ulna. 

La circonferenza muscolare del braccio (CMB) è utilizzata soprattutto per la valutazione della massa muscolare del braccio tramite una formula ottenuta rapportando la circonferenza del braccio (misurazione effettuata nel punto di mezzo del braccio non dominante, disteso, usando un metro flessibile) con il valore della plica cutanea tricipitale (PT):

CMB = CB(cm) - [(3,14 x PT (mm)]

Plicometria

La plicometria invece è un metodo per determinare la percentuale di grasso corporeo. Si attua mediante uno strumento chiamato plicometro che permette di rilevare lo spessore delle pliche cutanee. Esso è costituito sostanzialmente da una pinza con una molla calibrata per applicare una pressione costante sulla plica di 10 g/mm². 


Il valore rilevato è dato in millimetri da un indice mobile su una scale circolare o lineare. La misurazione si effettua prendendo la plica tra pollice ed indice ed applicando lo strumento. Le misurazione più utilizzate in ambito nutrizionale sono: plica tricipitale, plica bici pitale, plica addominale e plica sottoscapolare.




Figura 2. Plicometria.


Le pliche permettono una stima dello spessore del tessuto adiposo sottocutaneo in un determinato punto del corpo.

La plica tricipitale (PT), si effettua sul punto medio del braccio non dominante. Il soggetto deve essere in posizione eretta col gomito flesso di 90°: si localizza il punto medio di una linea tracciata tra il margine laterale del processo coraco-acromiale della scapola e il margine inferiore del processo olecranico dell’ulna. La plica viene misurata in corrispondenza di tale punto dopo aver riportato il braccio a lato del corpo.

La plica sottoscapolare (PSS), si misura appena al di sotto del margine inferiore della scapola e forma un angolo di 45° col piano orizzontale.

La plica bicipitale (PB), si misura sul punto medio del braccio non dominante ed avviene con le stesse modalità della tricipitale.

La plica addominale (PA) si effettua appena al di sopra della cresta iliaca e deve formare un angolo di 45° col piano orizzontale.

Le misurazioni delle pliche cutanee sono soggette a notevole variabilità. Pertanto misurazioni ripetute nello stesso soggetto dovrebbero essere eseguite sempre dallo stesso operatore al fine di minimizzare gli errori.



Dott. Luca Schinoppi

Biologo Nutrizionista
Iscrizione Ordine Nazionale dei Biologi n. AA_068440



Bibliografia:

- Han T, Van Leer E, Seidell J, Lean M. (1995). Waist circumference action levels in the identification of cardiovascular risk factors: prevalence study in a random sample. BMJ (Clinical research ed.). 311 (7017): 1401-1405.

- Vannozzi G et al. Valutazione dello Stato Nutrizionale: le malnutrizioni. Lineamenti di Dietoterapia e Nutrizione Clinica, 1998. Cap. 8 pag. 137-147.

- World Health Organization, 2012 - http://www.who.int/

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