martedì 17 giugno 2014

Valutazione dello Stato di Nutrizione - Dott. Luca Schinoppi Biologo Nutrizionista

Per valutazione dello stato nutrizionale si intende l’applicazione su di un determinato paziente di tecniche, metodologie, formule e rilevamenti strumentali al fine di determinare, o meglio stimare la composizione corporea, l’omeostasi metabolica e l’omeostasi energetica del soggetto preso in esame.






Nella pratica clinica, soprattutto in ambito ospedaliero, la valutazione dello stato nutrizionale è indispensabile per effettuare una diagnosi medica di malnutrizione calorico-proteica, già prima dell’inizio della terapia con l’individuazione dei soggetti a rischio e/o per monitorare l’efficacia della terapia nutrizionale in atto.

Nella pratica clinica si deve tener conto di:

  • Anamnesi nutrizionale (presenza di specifici sintomi, calo ponderale, storia del peso, ecc)
  • Esame clinico obbiettivo
  • Valutazione dei parametri nutrizionali:
    • Antropometrici
    • Emato-biochimici

Tutti questi dati contribuiscono alla valutazione e al monitoraggio dello stato nutrizionale. Sebbene il peso corporeo è universalmente variabile, il bilancio idrico può essere marcatamente alterato dall’interazione con la terapia farmacologica (se presente nell’individuo) e dalla condizione patologica del paziente; i cambiamenti nel peso corporeo vanno interpretati come una conseguenza dello stato nutrizionale globale nel contesto di una particolare condizione clinica.

L’anamnesi alimentare ha come obiettivo, attraverso il colloquio con il paziente, quello di conoscere gli introiti alimentari giornalieri servendosi ad esempio di un diario alimentare (Recall delle 24h o un’intervista alimentare), per poi stimare il dispendio energetico e i fabbisogni energetici per poi procedere ad un trattamento nutrizionale adeguato alla persona.

L’esame clinico obiettivo da parte del medico, costituisce parte fondamentale nella valutazione dello stato nutrizionale, e valuta:

  • Perdita di peso involontaria (calo ponderale)
  • Aspetto delle cute, del sottocute delle mucose, delle unghie, dei capelli, delle labbra, delle gengive e della lingua
  • Presenza di edemi
  • Tonicità masse muscolari
  • Pannicolo adiposo
  • Eventuali piaghe da decubito

Per quanto riguarda i parametri antropometrici peso e altezza, ci consentono di calcolare l’indice di massa corporea (IMC= Peso in kg / altezza in m²) e di confrontarlo con i vari indici di adeguatezza corporea, come già visto nel precedente articolo (“L’importanza di conoscere la Composizione Corporea”).

Il monitoraggio del peso, va sempre letto in maniera critica, poiché spesso può essere influenzato da molteplici fattori (iperidratazione, disidratazione, ecc.). La perdita di peso corporeo è il principale parametro utilizzato per valutare lo stato nutrizionale. Un decremento ponderale >5% negli ultimi 3 mesi è indice di malnutrizione proteico-energetica in atto.



I parametri emato-biochimici di laboratorio che meglio indagano un rischio di malnutrizione e quindi arricchiscono la valutazione nutrizionale in un individuo sono:

Creatinina urinaria/24h: viene utilizzata per valutare la massa magra in quanto è un prodotto della degradazione muscolare
    1. maschi 18mg/kg di peso di riferimento
    2. femmine 23 mg/kg di peso di riferimento

3-metil-histidina (3-meh): è un aminoacido presente nelle miofibrille dei muscoli striati e lisci. L’escrezione aumenta nei traumi e nello stress.

Proteine viscerali: il compartimento delle proteine viscerali viene indagato mediante la valutazione delle concentrazioni di alcune proteine sieriche:

    • Albumina: proteina a sintesi epatica distribuita in tutto l’organismo. Uno stato di malnutrizione provoca riduzione della sintesi. Ha un’emivita di 20 gg. v.n. = >3.5g %.
Rischio nutrizionale
> 3.0 - < 3-5 lieve
> 2.5 - < 2.9 medio
< 2.5 severo
    • Prealbumina: proteina (legante la tiroxina sierica) oltre che nella malnutrizione proteico-energetica, si riduce nelle malattie epatiche in seguito a terapia marziale, nella restrizione calorica e nelle situazione in cui aumentano le proteine di fase acuta. Ha un’emivita di 2 giorni (rapido turnover), v.n. > 22 gr/dl.
Rischio nutrizionale
gr/dl 22 – 18 lieve
gr/dl 17 – 10 medio
gr/dl < 10 severo

    • Transferrina: b-globulina sintetizzata dal fegato che trasporta ferro nel plasma con una emivita di 8 giorni e riflette le variazioni di capacità di sintesi proteica. v.n. > 230 mg %.
Rischio nutrizionale
> 200mg lieve
> 160mg medio
< 160mg severo

  • Proteina Legante il Retinolo (RBP): emivita di 12 h. Per il suo rapido turn-over è una delle prime proteine che non vengono più sintetizzate quando l’organismo si trova in deficit energetico proteico.

Esame emocromo-citometrico: l’emoglobinemia che esprime la funzionalità emopoietica dipendente dalla disponibilità d’energia e differenti micronutrienti in particolare il ferro, la conta dei linfociti totali, marker dell’efficienza immunitaria dell’individuo che in caso di malnutrizione calorico-proteica è compromessa.

Elettroliti: dosaggi ematici di Sodio, Cloro, Potassio, Fosforo, Magnesio, Calcio e Ferro ma anche azoto ureico, azoturia, creatinina, creatininuria.


Dott. Luca Schinoppi
Biologo Nutrizionista
Iscrizione Ordine Nazionale dei Biologi n. AA_068440

Bibliografia:

- Vannozzi G et al. Valutazione dello Stato Nutrizionale: le malnutrizioni. Lineamenti di Dietoterapia e Nutrizione Clinica, 1998. Cap. 8 pag. 137-147.



- World Health Organization, 2012 - http://www.who.int/

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